giovedì 30 dicembre 2010

Buoni propositi


Ancora in quest’anno, per poco, ma sono ancora qui. È giunto il momento di sedersi e scrutare dietro di se. È arrivato il tempo dei conti. 364 giorni da quelle promesse scritte, 364 giorni in cui avrei potuto realizzarle e invece eccomi a stilare un’altra di quelle liste per ricordare a me stessa quanto sia incoerente e per dare una nuova speranza all’anno nuovo. Cosa c’è se mi volto indietro? Ci sono lacrime, tante, ci sono le serate passate sotto le stelle, ci sono sorrisi, forse più dell’anno precedente; ci sono loro e ci siete voi, ci sono un po’ tutti insomma..quindi ecco qui la lista dei miei dieci buoni propositi di quest’anno:
  1. bere meno caffè;
  2. fare un po’ di ordine qui dentro;
  3. imparare a volare senza pagare il biglietto;
  4. continuare la ricerca del ranocchio giusto;
  5. sorridere di meno;
  6. prendere lezioni di canto;
  7. dire meno stupidaggini( o almeno provarci);
  8. innamorarsi un po’ meno spesso;
  9. concentrarsi su qualcosa che non sia lontana decine di chilometri; infine..
10. ascoltare di più la mia cara e petulante coscienza!
Quasi dimenticavo: buon anno nuovo a tutti!

mercoledì 29 dicembre 2010

Smile.


Mi chiedo perché io debba sempre innamorarmi del sorriso della gente e chiederne ancora e ancora.  A volte vorrei che quell’attimo in cui ti si illuminano gli occhi non finisse mai. Vorrei sprofondare nelle fossette che spuntano proprio lì ai lati delle tue guance. Adoro il movimento che le tue labbra fanno quando si schiudono e lasciano intravedere una schiera di denti bianchi e perfetti.
Ancora.
Ti prego.
Sorridimi ancora.

martedì 21 dicembre 2010

Merry Xmas.


A volte mi chiedo se il nostro destino non sia già scritto da qualche parte per opera di chissà chi. Noi, semplicemente, ci limitiamo, a nostra insaputa, a metterlo in pratica. Mi chiedo anche se la storia si ripeta e se sia destinata a farlo all’infinito. Per quel poco che ho vissuto credo proprio che sia così; perciò eccomi qui pronta a ripetere un azione già vista fare da altri, il pavimento invisibile sotto la moltitudine di scatoloni buttati per terra e i primi fiocchi fuori dalla finestra che cadono al suolo quasi fossero ballerini di una danza incantata. Eh si, quest’anno credo che tocchi proprio a me fare l’albero!

sabato 18 dicembre 2010

A little bit stupid.


La stupidità dell’uomo è illimitata. Ecco. La gente fa così tante stupidaggini che a volte non se ne rende neanche conto. La vendetta, per esempio, è una cosa stupida. Il mio rimanere qui, nonostante tutto è una cosa stupida. Il sorridere sempre e comunque è una cosa stupida. La concezione che la felicità sia solo un qualcosa di provvisorio è una cosa stupida. Il mio continuare a pensare, sta diventando una cosa stupida. La gente dovrebbe fare meno cose stupide e io dovrei smettere di dire stupidaggini.

venerdì 17 dicembre 2010

Partire


È arrivato il momento, so bene che è difficile lasciare tutto quello che hai qui, dove ti sei sempre sentita a casa, e partire, prendere il necessario e lasciarsi tutto alle spalle. Tutti questi visi familiari, le loro voci, i loro modi di fare, da domani tutto questo sarà solo un flebile ricordo che porterò con me ovunque questo viaggio mi porterà. Ormai dovrei esserci abituata, non è la prima volta che si chiude un capitolo e se ne apre un altro, ma stavolta credo che sia diverso, decisamente diverso, stavolta quello che mi aspetta non è proprio dietro l’angolo, non potrò voltarmi e tornare al punto di partenza, no, non potrò farlo.
Un ultimo sguardo alle pareti della mia stanza, prendo il bagaglio a mano che è accanto a me sul letto e che sembra incoraggiarmi ad andare, a non indugiare oltre, mi alzo dal letto riluttante, sono tutti all’ingresso, aspettano solo me. Un’occhiata fugace a quegli occhi che ora sono tutta la mia forza, il motivo per cui lasciare qui una parte di me, la bambina con le treccine e la ragazza magrolina dai tipici lineamenti del sud cresciuta tra superstizioni e detti, per andare in contro alla donna che diventerò, lontana dalla sua patria, ma con accanto l’amore della sua vita.
Mia madre mi si avvicina, sono quasi più fuori che dentro, ma lei mi blocca per un braccio, mi fissa intensamente negli occhi, capisco chiaramente che sta per piangere, i suoi di occhi sono fin troppo lucidi, reduci da una resistenza forzata.
<< riguardati, spero che la vostra nuova casa sia accogliente >>
la guardo come se ad un tratto i ruoli fossero invertiti, io devo sostenere lei.
<< siamo già andati a guardarla, è bella, piccola ma in due ci si sta bene >>
<< fossi in voi inizierei a cercarne una un po’ più grande, magari per tre o quattro >>
la guardo perplessa, non capisco cosa le possa far credere una cosa del genere, lei nota il mio essere accigliata e mi spiega abbozzando un sorriso di scuse.
<< vi ho sentiti ieri sera, e la notte prima e ancora quella prima..>>
<< mamma lo sai che non è educato origliare?? >>
la interrompo sbigottita.
<< infatti non stavo origliando, le pareti qui sono molto sottili..e comunque ti vedo cambiata..>>
<< mamma tutti quanti noi cambiamo..è colpa del tempo che passa >>
annuisce consapevole di saperla lunga. La bacio sulla fronte aspirando il suo odore, l’odore di casa, chiudo gli occhi per non rovinare quel momento. Gli riapro, nulla è cambiato.
<< ci sentiamo presto >>
le sussurro.
<< buon viaggio >>
mi augura. Dopo di che mi volto in direzione della porta e con un grande sospiro che lascia trapelare troppo dolore valico l’ingresso e mi lascio tutto dietro. Tutto quanto.
Lui mi cinge le spalle con un  braccio e io abbandono la mia testa nell’incavo del suo collo

domenica 12 dicembre 2010

Sunday morning


Ci sono quelle mattine che sembrano tutte uguali. Ci sono quelle mattine in cui non sei da sola. Ci sono quelle mattine in cui tutto attorno tace e tanto mattina non sembra, il sole fa appena capolino da dietro le tende timido. Ci sono quelle mattine in cui rimanere a letto è impossibile, mentre ce ne sono altre in cui alzarsi è una gran fatica. Ci sono quelle mattine in cui il profumino di qualcosa di delizioso viene dalla cucina; ma le mattine più belle sono quelle diverse, quelle in cui il sole torna, dopo giorni di buio, a splendere alto annunciando fiero il nuovo giorno e tutto si riempie di colore.
Questa è una di quelle mattine in cui si inizia la giornata con un sorriso sulle labbra.

mercoledì 8 dicembre 2010

Foglie.


Tardo pomeriggio. Sedute su di una panchina, l’una al fianco dell’altra.
< ho paura >
< e di cosa?>
< di lui, di quello che il suo pensiero scatena in me >
< cosa intendi? >
< questo mio essere sempre con la testa tra le nuvole, insomma, non era previsto >
< no, previsto no, ma dovevi metterlo in conto, rientra nel pacchetto, o tutto o niente, è così che funziona >
< non è giusto, io ho paura di cadere >
< allora non sporgerti >
< e come faccio? Se non mi sporgo non lo vedo!>
< vedi cosa? >
< lui >
< non è detto che tu ti faccia ancora del male >
< io so che sarà così >
< non è scritto da nessuna parte, e poi puoi sempre amare più di una cosa e compensare un eventuale vuoto >
< e cos’altro potrei amare? >
< me. >
una foglia cade dagli alberi che le sovrastano e si posa sul suo grembo.

domenica 5 dicembre 2010

Un piccolo assaggio del concerto di ieri sera!

..le vacanze dell'ottantatré sembravano sintetiche lo scrivi sì - lo scrivi o no? il tuo romanzo eroti...co..

Le vacanze dell'ottantatrè- Baustelle

Dentro.Troppo.


A volte vorrei mollare tutto. Vorrei andarmene da qualche parte nel mondo, perché ci sono giorni che qui mi sta stretto tutto. Questo mio disagio non mi fa capire dove sta il coraggio. Se lascio tutto e me ne vado, è coraggioso, o sto solo scappando? O è più coraggioso rimanere, affrontare le cose e cercare di cambiarle? Non capisco dove sta la mia libertà, non capisco da cosa sono schiavizzata. Dentro di me esiste un omino che lavora part-time, un omino che quando si sveglia deve fare, scrivere, disegnare, fare rumore; insomma deve farsi sentire, e se durante la sua apparente assenza si sono fatte cose che non approva, lui distrugge tutto. Io convivo con questo piccoletto da un po’, e se non lo faccio esprimere divento pazza e vado in overdose di energia psichica.
Che altro dire? sentimentalmente..la mia vita è una frana. Credo che la mia sia paura. Paura d’amare. Credo sia restare soli per paura di rimanere soli. Paura dell’abbandono.
Forse uno dei motivi per cui non riesco a legarmi per troppo tempo a qualcuno è che io mi sento già da sola una coppia. Litigo con me stessa, mi parlo, a volte non mi sopporto, a volte mi faccio l’amore, a volte mi manco, a volte mi tradisco, capita che mi racconti bugie, che mi dimentichi degli appuntamenti, e spesso mi vorrei lasciare. Un sacco di volte vorrei prendermi una settimana di tempo da me stessa, senza sentirmi, per scoprire come mi sento. Insomma, io vivo da anni con questa relazione e alla fine, nonostante tutte le difficoltà che si possono avere stando in due, devo dire che ci sto abbastanza dentro. Non è facile rinunciarci!

martedì 30 novembre 2010

Eh tu, che Lindt sei?


ci vorrebbe qualcosa..
un sorriso smagliante!
ci vorrebbe qualcosa che mettesse a tacere questa impertinente voglia..
un bacio fugace, lasciato sospeso!
ci vorrebbe qualcosa di dolce..
un abbraccio caldo!
ci vorrebbe qualcosa che non finisse subito..
una frase smielata!
ci vorrebbe qualcosa che io possa toccare..
ci vorrebbe un cioccolatino, ecco!


lunedì 29 novembre 2010

Hugs


Ora vieni qua.
Non accendere la luce, lascia che il buio ci avvolga.
Stenditi accanto a me e lentamente tira su le coperte.
Avvicinati ancora un po’.
Non tremare.
Non temere.
Ecco ti.
Guardati nel riflesso dei miei occhi illuminati dalla luce della luna che si insinua timidamente ad illuminare questa stanza.
Accarezzami le gote, ma fallo delicatamente.
Scosta i miei capelli ribelli dal viso sfiorandomi appena.
Li senti i brividi che mi percorrono al tuo tocco.
Prendimi tra le tue braccia.
Stringimi forte al tuo petto così che io non possa scappare ancora.
Sono qui.
Sussurrami quelle parole che canti quasi come una ninna nanna.
Io le ascolterò e lascerò che loro portino con se il sonno.
Stanotte voglio sognare.
Tu sei qui.
Con me. Abbracciami.

sabato 27 novembre 2010

Eresie.


Non puoi prendere un pezzo di cielo e metterlo qua davanti ai miei occhi. Non puoi rincorrere le nuvole e aspettare il loro arrivo per venire da me. Non puoi volare tra le stelle e portarmene una, la più bella, la più luminosa. Non puoi parlare alla luna, non puoi dirle quanto il desiderio ti stia corrodendo l’anima. Non puoi catturare il vento e sussurrargli le parole che vorresti dirmi e ordinargli di venire a riferirmele. Non puoi fonderti con la pioggia e sgusciare nei miei pensieri. Tu non puoi fare tutte queste cose, ma io si.

venerdì 26 novembre 2010

Avevo.


Avevo parole. Le avevo chiuse in un cassetto. Lontane da occhi indiscreti ed orecchie velenose. Ne avevo tante. Così tante che a volte ne perdevo qualcuna, ma non mi disperavo, perché sapevo che prima o poi l’avrei ritrovata. Mi ci piaceva giocare. Ognuna era diversa dalle altre. Potevo fare combinazioni ardite, potevo formare frasi e pensieri che non avrei mai detto a nessuno. Sapevo di averle lì. Tutte quante. Avevo parole che ti avrebbero potuto dire tutte quelle cose che la mia bocca non osa pronunciare. Avevo parole. Tu le hai prese, le hai scritte tutte qui a casaccio e io adesso non ne ho più. Cosa vuoi che ti dica?

mercoledì 24 novembre 2010

Be ready.


I’m not ready to say goodbye to the sun.
I’m not ready to wrap myself up in a blanket to find warmth.
I’m not ready to rainy days.
I’m not ready to stay at home.
I’m not ready to scream your name in the rain.
I’m not ready to drink hot chocolate with friends.
I’m not ready to don’t be late.
I’m not ready to feel freeze.
I’m not ready to see the snow fall down behind the window.
I’m not ready to wake up without the sunlight.
I’m not ready to see your eyes everyday.
I’m not ready to restart.
I’m not ready to love again. Sorry.

domenica 21 novembre 2010

When the blue comes.

" Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte". La notte. Quando il sole tramonta e lascia il posto alla luna, il cielo piano si tinge di blu. Blu infinito. Tappezzato di puntini luminosi come lucciole. Lontani. Lontanissimi. Eppure appaiono così vicini, come se alzando la mano potessi catturarne qualcuno e portarlo via con me. La notte è una gatta gelosa, tiene tutti per se i segreti della gente e l'indomani, al sorgere del sole saranno solo suoi. La notte è traditrice, bugiarda, ti avvolge nel suo blu come fosse un manto e tu non te ne accorgi ma piano ti svuota, ti sfinisce. La notte è qualcosa che è destinata a finire, arriverà sempre il sole a fare capolino al nuovo giorno, quindi la notte è dannatamente bastarda.

venerdì 19 novembre 2010

Friendship.

A volte mi chiedo cosa sia tutto questo? Insomma, sono piena, quasi stracolma di questa gioia, di questo mio continuo sorridere. se ci penso mi sento stupida e tremendamente infantile, ma che ci posso fare?
Sono qui e so che lei è con me. So che c'è un filo invisibile che ci lega, che non può essere spezzato se non da noi. So che se mi giro e torno indietro ci sono un paio di braccia pronte a stringermi in un abbraccio così forte da ridarmi quella serenità che ho perso. So che se piangerò, ci sarà una mano che gentile asciugerà le lacrime dalle mie guance. E so, che quando l'unica cosa che sento di fare è urlare via la rabbia, ci sarà una voce che griderà con me. Ecco. Questo accade quando arriva lei, quando bisogna spogliarsi di tutte le apparenze e fare i conti con il proprio passato per uscirne fortificate e insieme. Ma allora cos'è questa emozione che mi fa tremare? E' quel sentimento che si trova nel mezzo tra la conoscenza e l'amore, ciò che riempie ed illumina di un colore diverso ogni mio giorno. Sei tu.

P.s.: So bene che la sincerità è tutto, è alla base di ogni amicizia; ho già sbagliato una volta, non intendo rifarlo.
I hope you like it my tresor.*

Just starting!

Salve a tutti, vi starete chiedendo il perché di questo blog e soprattutto perché dovreste sprecare una manciata del vostro tempo qui; per quel che riguarda la prima domanda vi dico che non ne ho idea, per la seconda vi dico che..non ne ho la più pallida idea! Avrei voluto fare una presentazione originale, qualcosa di interessante tanto così, per iniziare in modo fantastico, ma alla fine ho concluso che la cosa richiedeva troppo tempo e non volevo indugiare oltre per “inaugurare” questo piccolo spazio tutto mio nell’immenso web, quindi bando alle ciance, mi metto subito all’opera sperando che ne venga fuori qualcosa di decente e perché no dovesse scapparci anche del buono!
                                                                                                                                   M.                                                                             

P.S.: se nell’attesa vorrete deliziare il vostro palato con qualcosa che faccia venire l’acquolina in bocca ecco qui per  voi: