martedì 28 febbraio 2012

Don't you remember?

[Domandanosi perchè i piatti sporchi sprechino energie a sistemarsi in pile ordinate, quando sarebbe molto più semplice se si lavassero da soli!]

sabato 18 febbraio 2012

I won't let you close enough to hurt me.

Quando ti volterai a guardare indietro io non sarò più qui. Dopo aver sepolto il mio essere sotto strati di indifferenza non puoi dirmi di non averlo voluto. Gli occhi. Le mani. Le guance. Tutto qui. I tuoi occhi. Le tue mani, le tue guance. Solo questo. Nient'altro. Avrei potuto dire altro, avrei potuto dire: tutto. Però non è così, è solo questo che per me non c'è. Non ci sei tu. Non c'è la più piccola speranza di svegliarsi ed accorgersi che è stata tutta una bugia. Una enorme bugia, che non è vero che se allungo il braccio di lato, troverò solo il freddo tra le lenzuola.
Eppure ogni mattina è sempre uguale a quella precedente. Anche adesso che, fiocco dopo fiocco, tutto si ricopre di bianco, sarebbe troppo per me. Aprire le braccia e lasciarti entrare, lasciare che tu possa riscaldarmi con un abbraccio, che io possa trovare conforto nel tuo petto. Rimani dove sei. Non voltarti.
 

domenica 12 febbraio 2012

Just to see you smile.

[Bisogna solo capire quando è il momento adatto per andare via. Senza indugi. Semplicemente alzarsi e andare via.]

Se ne stava lì. Da sola. Con gli occhi persi nella schiuma del mare che furiosamente si infrangeva contro la scogliera. Se ne stava lì. Ferma. Ad osservare, come se la cosa non la riguardasse, come se tutto quello che le accadeva intorno non la sfiorasse minimamente. Aveva deciso per una volta, per questa volta, che sarebbe semplicemente rimasta lì, a guardare, un po' come al cinema davanti ad un film che ti sembra di aver già visto centinaia di altre volte.
Un passo avanti e il nulla l'avrebbe accolta in un caldo abbraccio. Formicolio nei piedi, nelle mani, che lentamente avvolge e tormenta ogni arto. Un passo avanti come desiderasse entrare a far parte di quel film. Visto e rivisto. Una vita come tante altre. Vento tra le dita tremanti e salsedine sulla pelle. Freddo che si insinua tra le ossa, ma non voler andare via. Un passo avanti. Un abbraccio. Un sorriso. O forse solo vertigini e mal di testa.

[ Stavolta decide lei.]