mercoledì 27 giugno 2012

A place that I call home.


Non c'è più bisogno di parole, non saprei che farmene. Le parole sono labili, passano di bocca in bocca, cambiano di suono, di tonalità, ma sono tutte ugualmente vuote. Sono futili speranze. Sono paglia che alimenta effimere illusioni. Di parole ne ho tante, stipate nei cassetti, nascoste sotto il materasso, le porto ovunque, sono sempre con me, nella mia mente, nelle mie tasche, ma adesso non so più che farmene. Sono troppe, troppo ingombranti. Sono inutili  e superficiali. Per una volta nella vita non penso più all'attimo che tanto passerà, ma a tutto ciò che poi ne rimarrà.
Vuoto e solitudine.
Ed è allora che ti chiedo un amore incondzionato, piuttosto che mille baci proibiti e infinite parole. 
Amami.
E il sorriso sarà padrone delle mie labbra.

domenica 10 giugno 2012

Sometimes the only way is goodbye.

Hai sperato non arrivasse, hai cercato di allungare l'inverno, di indugiare ancora un po' in autunno. Hai persino amato la primavera con le sue incertezze. Tutto affinchè non scorressero così velocemente, scivolandoti via tra le dita. Hai provato a non lasciarle andare. Mal di testa e malinconia. Un battito di ciglia e invece siamo già qui, dove non avresti mai voluto essere, a fare i conti con i ricordi che non smettono mai di farti vedere come nulla torna uguale a se stesso.

sabato 2 giugno 2012

You'll disappear one day.

Voglio pace e tranquillità. Voglio equilibrio e sicurezza. Voglio i brividi sotto la pelle e il caldo abbraccio del sole. Voglio poter perdere il fiato dall'afa. Voglio silenzio e buio. Voglio non dover pensare. Voglio non dover sentire la nostalgia, la mancanza, il vuoto. Voglio non sapere di essere lontana. Voglio poterti odiare. Voglio avere la forza di fare i conti con i ricordi. Voglio riempirmi gli occhi con il tuo sorriso. Voglio semplicemente non dovermi render conto del tempo che passa. Della distanza che aumenta.