domenica 15 luglio 2012

Waging wars to shape, the poet and the beat

Panico. Di quello che si prova poche volte nella vita. Puro panico. Il battito che aumenta, il flusso che investe l'organismo e sembra voler uscire dalle viuzze che sono le intricate vene ed inondare lo spazio all'esterno. Il fiato che manca, come se l'aria fosse diventata macigni da mandar giù. Tutti quegli occhi, sguardi fissi su di un unico punto. Su di te. E le luci, anche loro, hanno concentrato tutta la loro attenzione sul tuo esile corpo in questo vestito blu, mettendone in risalto ogni minima fragilità. Le mani tremano, le labbra esitano a schiudersi per lasciar passare un soffio di voce, timido, soave, che solo chi ha quella voce nel cuore riesce a distinguere dal brusio informe e a capirne il significato. E così, flebile dice "Eccomi, guardatemi, sono qua. Guardate e ascoltate..".

sabato 7 luglio 2012

And I do appreciate you being round.

Piangere aiuterebbe? Si chiese.
Stavolta forse no. Di lacrime da buttar via non ce n'era..quindi amen, bisognava tenersi quel groviglio tutto ingarbugliato così com'era. Anche se pesava. Anche se era ingombrante. Anche se era fastidioso. Non ci si poteva far nulla parchè di piangere ancora proprio non ce n'era voglia.
E allora forse era meglio restarsene distesi con gli occhi persi a contemplare il vuoto, pensando il nulla e sperando che quello potesse, in qualche modo, alleviare il disagio.