giovedì 30 giugno 2011

Cassetti.


Qui. Provo a mettere in ordine i miei pensieri, a dividerli, quelli utili e quelli inutili, quelli importanti da quelli superflui. Ed eccoti. Ancora qua. Ormai non so cosa farmene del tuo ricordo che continua a perseguitarmi , ma so anche, che se dovessi decidere di lasciarti andare, di riporre il tuo pensiero in uno dei cassetti più remoti della mia mente, non resisterei un attimo in più di un ora esatta ad infrangere il sigillo che ti tiene lontano. Perché per quanto remoti e resistenti possano essere quei cassetti il bisogno che ho di te non lascerebbe la loro ben che minima traccia.
Vai via, ti cercherò, questo è vero, non posso prometterti che non lo farò, perché conosco i miei limiti, sono troppo stupida e negligente per scacciarti, quindi, mio caro pensiero, scappa fino a che sei in tempo.
Se dovessi raggiungerti non ci sarebbe per te più alcuna via di fuga dal labirinto della mia mente contorta.
Sei ancora qui?!Questo è davvero infantile, la tua presenza mi lacera, poco alla volta, sembra che tu ti diverta, se è davvero così fai male a pensare che ti lascerò presto in pace, tu sei la fonte della mia speranza, e come dicono gli antichi, quella è l’ultima a morire.
La tua testardaggine sarà la tua rovina.

martedì 28 giugno 2011

Sometimes is better.

- Salve!-
- Salve, mi scusi ci conosciamo?-
- Come? Non si ricorda di me?-
Imbarazzo.
- Ehm no. Veramente no..-
- Non si preoccupi, la capisco. È da tanto che non torno a farle visita.-
- No, ma guardi, ci deve essere un errore perché io proprio non la conosco!-
- Ne è sicura? Sono la vecchia inquilina di questo appartamento..lei abita qui adesso, vero?-
- Si, diciamo di si. Come mai quelle valige, sta partendo?-
- No, sono appena arrivata!-
Le mostra un mazzo di chiavi.
- Ma quelle chiavi sono le stesse che ho io..-
- Infatti, sono appena tornata. Sono la tua nuova coinquilina!-
Stupore. Un attimo di esitazione.
- Ah.. bene! Allora piacere.-
Le porge la mano.
- Piacere mio, sono la Realtà!-.

domenica 26 giugno 2011

Turn Right.


Hai cercato le sue mani. Nel buio, quando ti sei sentito perso hai cercato le sue. Perché sapevi di trovarci calore, sapevi che ti avrebbero accolto come hanno sempre fatto. Hai cercato le sue mani perché non ne hai mai trovate altre di così morbide e lisce, affusolate e ben strutturate, lineari, non un osso fuori posto. Con uno scatto fluente, dopo aver aspettato a lungo esitante gliele hai prese. Le sue nelle tue. Così che non potesse più scappare. Voltarsi ed andare via lasciandoti da solo. Così che tu potessi sentirla tra le tue dita: fragile e delicata. Le hai toccato i polpastrelli, uno ad uno e le hai accarezzato il dorso lentamente, come una carezza. È stato come ritrovarsi dopo tanto, perché le sue mani ti sono sempre piaciute. È stato come dirsi addio. Quelle mani, curate e calde, che come un abile artigiano trasformano la paura in tranquillità, senza che tu potessi accorgertene sono scivolate via dalle tue.

martedì 21 giugno 2011

Choise.


Capita di desiderare un bacio. Non più rubato fra due porte, frettoloso e malaccorto, ma dato e ricevuto in tranquillità ed armonia. Un bacio di bocca. Un bacio di mano. Uno scorcio di caviglia, un particolare della tempia, un profumo, una palpebra, una felicità traboccante, un’ eternità.

lunedì 20 giugno 2011

Terra e polvere.


Lava via la terra che da polvere diviene granelli. Lava via la terra e con essa vanno via le risate, gli occhi stanchi e assonnati. Le dita che tremano sotto il tocco dolce e freddo dell’acqua, solcate sui polpastrelli, annerite dalla polvere. Le spalle si sciolgono un muscolo alla volta. 
Non dovrai più soffrire. Non dovrai più voler riposarti ancora un po’. Il tempo ti è stato restituito. Lo sai, ti mancherà, eppure continua pure a sorridere.

martedì 7 giugno 2011

Tovagliette di carta.


Cercavo un nascondiglio in queste stanze vuote dai muri spogli e bianchi, dello stesso bianco della solitudine. Dovevo rimanere sola per poter frugare nei miei pensieri e metterli un po’ in ordine. Seduta sulle mattonelle fredde ero al sicuro da occhi indiscreti. Me ne stavo lì a fissare il vuoto intorno a me. No. Pensai. Non avrei dovuto sbirciare nella vita di chi non mi aveva invitato a farlo. Non erano affari miei. E ancora No. Non avrei dovuto percepire quella lieve fitta al petto. Non aveva senso e di certo non sarei stata io a trovargliene uno. E ovviamente No. Stare là non risolveva nulla.Eppure ci restai.

giovedì 2 giugno 2011

Can I have this dance?

Sono pochi i momenti come questo. Poche le possibilità di sentirsi così. Ridere. Ridere di gusto e averne pieno il petto. Correre. A piedi nudi sul prato nel bluastro della notte. E non essere soli. Si ferma un attimo, lei, per riprendere fiato, per riordinare i pensieri. La guarda, lui, catturato dal riflesso della luna nei suoi occhi. - Prendimi la mano- le dice. -Fai un bel respiro- lei sorride - e tienimi vicino- le sussurra avvicinandola a sè. Inizia a muoversi e lei con lui. Si lascia guidare incerta nei suoi passi. La tiene stretta e ogni volta che si allontana l'attira a sè ancora più vicino. Ballano. Loro. Come accade nei film. I fili d'erba fanno il solletico tra le dita dei piedi. Ci sono loro al mondo. Loro e questa melodia. Tutto il resto è solo rumore.