lunedì 31 gennaio 2011

Serate invernali.

Io e te, quattro chiacchiere e una birra, come ormai non capitava da tempo, quasi ci fossimo dimenticati quanto naturale ci riesce trascorrere ore ed ore a parlare di quel che è il mondo intorno a noi. 
Alla fine della serata poi la perla di saggezza.
- Mettiti l'anima in pace mia cara, il principe azzurro non esiste e se per caso vedi un tipo su di un cavallo bianco in calzamaglia celeste sta pur certa che è frocio!-
E giù un altro sorso.

domenica 30 gennaio 2011

Caos.


Vecchi post..

Ho bisogno del mio disordine. Ho bisogno di sentirmi confusa, di non riuscire mai a trovare quello che cerco e invece di vedermelo spuntare davanti agli occhi quando non ne ho ormai più bisogno. Ho bisogno di sapere che nulla è al suo posto perché in fondo nulla ha un suo ben preciso posto dove stare. Ho bisogno che tutto sia confuso, che sul mio letto ci siano dei libri, che sulla scrivania ci siano dei vestiti e che il pavimento sia coperto di cuscini. Tutto questo ordine. Tutta questa pulizia non fanno per me. Io ho bisogno di caos e di insicurezza, di tremare ancora prima di ritrovare l’equilibrio.

domenica 23 gennaio 2011

Tears don't fall.


Se arrivassero le lacrime a bagnare le tue gote non le asciugare con un semplice gesto della mano. Lascia che facciano il loro percorso, che ti scalfiscano. Lascia che sia il vento d’oriente, che soffiando leggero, venga a spazzare via la tua tristezza. Non asciugare quelle lacrime per mascherare il tuo dolore, lascia che piano venga fuori, che tutti lo possano vedere, allora ci sarò io ad asciugare quelle lacrime cristalline. Piccole e devastanti.

domenica 16 gennaio 2011

Round and Round.


- Salve cara!-
-Ciao..-
- come mai quest’espressione corrucciata? –
-..-
-dai, lo sai che a me puoi dirlo-
-lasciami in pace-
-sai che non lo farò-
-lo so, dammi almeno l’illusione che sia così-
- va bene, a tra poco..-

domenica 9 gennaio 2011

Nascondigli.


Vaniglia e cioccolato, quell’odore così familiare, carico di ricordi, di volti e di vecchie ferite ricucite con una sigaretta tra amiche. Prendi la borsa che hai trovato svuotando gli scatoloni del trasloco, non credevi che esistesse ancora, né che qualcuno l’avesse spedita con il resto delle cose. La apri, ci frughi dentro sicura di dove cercare, apri una tasca interna e fai scorrere il dito appena sotto la cerniera in modo tale da far sollevare la stoffa che in un momento d’ingegno remoto avevi accuratamente tagliato per creare un’altra tasca alternativa, ma soprattutto non accessibile agli altri.
Infili dubbiosa la mano, inizialmente non puoi credere a ciò che le tue dita stanno toccando, è ancora là, dopo tutti questi anni, dopo tutti gli inverni passati; estrai il pacchetto ammaccato e lo guardi rigirandotelo tra le mani. Lo apri e il profumo sprigionato dalle sigarette ti inebria le narici riportandoti indietro negli anni a quando quella era la tua unica via di fuga.
Ne prendi una, la porti alle labbra, la accendi, inspiri profondamente e senti il fumo scenderti nei polmoni raschiandoti dentro. Per un istante è come se avessi ancora sedici anni.

giovedì 6 gennaio 2011

Closer.


Troppo. Troppo vicino. Si, ti sento. Sei troppo vicino. Mi togli il respiro. È come se ti piacesse soffocarmi lentamente. Il battito del mio cuore incessantemente mi martella nel petto, vorrei strapparmelo, almeno non lo sentirei più rimbombare così nelle stanze vuote delle mie viscere. Più sei vicino, più il battito aumenta. Il tuo odore come una nuvola di fumo è dentro me. Le sento le tue mani che delicate mi scorrono, mi percorrono e io le lascio fare. Il tuo respiro, si, sento anche quello, del mio non ne ho più il controllo, ma il tuo lo posso ascoltare come fosse una ninna nanna. Il tuo fiato sul mio collo. I miei capelli legati in una dolce coda e un brivido quando mi sussurri all’orecchio “ ti ho trovata”.


Ps: Forse non avrei dovuto guardare quel film ieri sera!

martedì 4 gennaio 2011

Don't give up. Don't give in.

AVVERTENZE: questo post è stato ispirato in un momento della mia vita non proprio sobrio, quindi se ha poco senso o se ci sono errori vi chiedo di passare avanti senza troppi indugi. Grazie. LaFeniceBianca.


Questi momenti qua. Quando sai di non essere felice, ma c’è questa felicità che ti avvolge in un caldo abbraccio. Stupida. Questa felicità è davvero stupida. Quando tutto intorno a te è fermo ed è in silenzio, ma c’è questo continuo ondeggiare che ti prende e queste risa miste alla musica che ti circondano e ti sbattano di qua e di là. Troppo alta la musica. Troppo vuota la stanza. Quando tutto è al buio e invece ci sono queste luci che ti abbagliano. Veloci e insistenti. Quando qualsiasi cosa che ti venga detta è divertente. Quando la testa è colma di pensieri che viaggiano liberi di fondersi e confondersi, di dare un senso diverso alle parole, di immaginare situazioni improbabili. In questi momenti qua l’unica cosa che sei in grado di fare è ridere. Ridere perché altro non si può fare.