domenica 10 aprile 2011

Monologhi a due.


<< ho sempre saputo di non essere forte. Ho sempre saputo, sin dal giorno in cui per la prima volta l’amore ha bussato alla mia porta, di non essere in grado di gestire tutte queste emozioni che porta con se.
Piccola e immatura.
Così mi reputava mia madre quando entrando nella mia stanza mi trovò con lui. Me lo ripeté così tante volte nei mesi successivi che alla fine me ne convinsi.
Ero piccola, troppo ed immatura, troppo, per conoscere il valore effettivo dell’amore e di quel che comporta. 
Il disonore della famiglia.
La pecora nera.
La vergogna sulle bocche della gente.
Questo mi disse mio padre quando rimasi in cinta del sesso occasionale.
Ed ancora piccola ed immatura, forse questa volta anche un po’ stupida quando decisi di abortire. Se non lo avessi fatto, l’avrebbe fatto il disprezzo sul volto dei miei genitori e allora sarei morta io.
Istinto di sopravvivenza.
Così lo aveva chiamato la psicologa del riformatorio. Mi ero macchiata e mai sarei potuta essere di nuovo pulita come prima.
Non serve scappare.
Mi ha gridato lei prima che il treno partisse.
Piccola ed immatura.
Avevo confermato di esserlo e ne ero consapevole. Ora sono seduta qui, 20 gli anni passati dalla prima volta in cui avrei dovuto crescere, avrei dovuto diventare più forte. Invece no .
Piccola e immatura.
Piccola,  immatura e non ancora pronta ad essere madre.>>

2 commenti:

  1. Ciao Fenice, ti segnaliamo che ti abbiamo nominato nel nostro blog per un "premio" doppio...passa di qui se ti va...(anche se so che gia' l'hai fatto piu' di una volta :D)

    http://aprovadicrash.blogspot.com

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