domenica 24 aprile 2011
Mind the gap.
Ci ho provato. Credimi. Mi hai chiesto di restare e io l'ho fatto. Sono rimasta e ho provato a vedere come si stava, cosa significasse essere un pezzo di te, se pur piccolo o quasi insignificante. Ora potrai anche non crederci, ma si stava bene, forse troppo. Anche il condividerti non era poi così male; eppure ne parlo già al passato, come se ormai non ci fosse più posto per me o come se io non volessi più occupare quel posto. E' una questione di principio. Prendila così.
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Odio i compromessi. Però, incoerentemente, se la persona che c'è dall'altra parte ha un grande significato non fatico ad accettarli. A volte trasudi empatia. E questa, credimi, è una cosa buona.
RispondiEliminaGrazie =).
RispondiEliminaI compromessi sono difficili da rispettare, ma in questo caso erano il male minore :-).
Capisco. Più di una volta sono sceso "a patti". Era il naturale processo di transizione che serviva ad acquisire forza per svoltare...
RispondiElimina:).
RispondiEliminaquanto ti capisco.
RispondiEliminaSono felice di riuscire a creare una sorta di connessione con le altre persone attraverso semplici parole.:) (in fondo i sentimenti e le emozioni umane non cambiano). Eppure queste tue tre parole sanno tanto di tristezza..
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