sabato 12 febbraio 2011

Attimi di infinito.


Seduta per terra. Con le spalle alla finestra e la testa poggiata al vetro riscaldato dal sole tenue di questo pomeriggio di metà febbraio. Seduta con la sensazione che da un momento all’altro il mondo ti debba cadere addosso e tu te ne stai lì ad aspettare che ciò accada, inerme. Vista così la cucina non sembra neanche tanto male, ti sorprendi nell’ammirare come la possa rendere quasi affascinante, dalle mille sfumature la luce che proviene dalle tue spalle, qualcosa di divino. Avvolta da questa atmosfera, ti senti svuotata di tutto, anche della rabbia, della noia e delle domande. Non ha senso farsene adesso, sei qui, seduta, con le gambe abbandonate sul pavimento, le mani che tastano il calore del legno e lo stesso calore che ti riscalda la schiena, guardi la tua ombra proiettata sui mobili e non pensi a niente, a niente se non al perché tutto questo debba finire e sai che accadrà, da un momento all’altro. Tutto finirà e la vita riprenderà il suo corso e la rabbia tornerà dentro te. Ma in te ci sarà anche qualcos’altro, la nostalgia.

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