giovedì 5 aprile 2012

Don't let 'em inside your head.


Capita così, sempre allo stesso modo. Ormai dovresti esserci abituata, eppure ti coglie sempre alla sprovvista, sempre quando è meno opportuno. Sempre quando sei più debole. Dovresti anche aver imparato a reagire, a non rimanere spiazzata con gli occhi persi nel vuoto, eppure non accade mai. O almeno non fino ad ora.
Hai letto da qualche parte che “ l’amore è il cancro che tutti vorremmo avere”, peccato che quello non era amore, questo non è amore. E’ qualcosa che ha i contorni della malattia, un misto tra ossessione e follia, simile alla paura, dalle sembianze troppo vicine all’ annullarsi.
Un terribile mal di testa, tiri il piumone fino a ricoprirti il viso a metà e te ne stai là, immobile, a godere ancora per un poco del tepore che c’è lì sotto. Come avessi un trapano in testa lo senti martellare sulle tempie e per un attimo pensi di urlare, forse così la smetterà. Anche se hai gli occhi chiusi percepisci i raggi del sole che pigro si affaccia alla tua finestra gettando ombre di arancione qua e là. Adori questi brevi istanti prima del caos che riempie le tue giornate.
Provi a muovere un braccio per riprendere coscienza del tuo corpo, ma non risponde, in compenso una miriade di fastidiosi pizzichi ti si cosparge addosso. Adesso vorresti davvero urlare, ma non lo fai. Borbotti qualcosa e ti accorgi che la tua gola raschia, quasi come se avessi fumato un intero pacchetto di sigarette. Silenzio. Troppo per essere un giorno al centro della settimana. I rumori consueti sembrano assenti, niente odore di caffè, niente cucchiaini che sbattono pigramente nelle tazze, nessuno chiude ed apre in continuazione la porta del bagno, assolutamente niente. Possibile? Socchiudi gli occhi e il fracasso nella tua testa esplode. No. No. No. Meglio di no. Li richiudi subito e tutto torna solo dentro te, ovattato dalle pareti della tua mente.

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