mercoledì 18 gennaio 2012

Whatever the pain, it's fine.


 Sdraiati. Tu e lui. L’uno di fronte all’altra. Gli occhi sembrano essere una cosa sola. Soli, fuori dalla porta di questa camera e nei corridoi di questo albergo la gente corre, parla, ride, scherza, ma voi, voi siete in silenzio. All’interno l’unico rumore è quello dei vostri respiri.
Lui ti cinge la vita con un braccio, ed un brivido ti sale su per la schiena, cerchi di non farglielo notare, ma ti irrigidisci.
Le vostre espressioni rimangono impassibili. Come concentrate nello scrutarsi a vicenda.
Muovi le braccia lentamente, le porti sulle sue spalle, e poi le fai scendere lentamente sui suoi pettorali, sui suoi muscoli seguendone i contorni. Altri brividi ti pervadono e lasci che ti percorrano quasi in preda al piacere.
Lui ti accarezza il contorno del volto con una mano in una carezza delicata, quasi come se avesse paura di farti male, come se stesse proteggendo qualcosa di prezioso.
Lo guardi, lui fa lo stesso, ti immergi nei suoi occhi e gli sussurri.

- Ti prego amami e fallo adesso –

Un attimo di esitazione. Uno solo. Poi poggia appena le labbra sulle tue.
Ti stringe a se in un abbraccio saldo, ti bacia, ma stavolta con passione, intensamente, ti avvolge, i vostri respiri si affannano e il battito del cuore aumenta inesorabilmente. E tu lo senti sulla tua pelle. Il suo odore, lo annusi e ne rimani inebriata; quasi come fossi ubriaca di lui.

Fuori dal mondo. Completamente fuori dal mondo che vi circonda.
Non siete più voi che vivete in lui, ma è lui che vive in voi.

 [Vecchi post che ritornano in auge.]

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie :) è una gran soddisfazione sapere che ogni tanto faccio qualcosa di buono! Anche il tuo blog è molto bello, hai una storia interessante!

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